Con una delibera di giunta il Comune di Latina dà formale adesione alla
terza edizione del progetto LGNet, dando mandato al servizio
programmatico del sistema Welfare – UOC Servizi Sociali di provvedere
agli atti conseguenti e necessari alla piena realizzazione. In
particolare, su indirizzo dell’assessore ai Servizi sociali Michele
Nasso si dà incarico di procedere con la stesura della progettualità
tecnica sulle tre linee di azione già in corso di attuazione con il
progetto in essere: azioni di impegno civico, di pronta assistenza e di
inclusione abitativa.
Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea con la linea di
finanziamento delle Misure Emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e
Integrazione, direttamente gestita dalla Commissione Europea, nasce
infatti con l’obiettivo di intercettare centinaia di cittadini immigrati
extracomunitari in disagio abitativo e a rischio emarginazione, che non
avevano mai avuto accesso ai servizi di welfare territoriale, pur avendo
avuto percorsi della rete SAI o nei CAS prefettizi, permettendo di
rilevare un bisogno che altrimenti sarebbe rimasto sommerso. La prima
edizione del progetto è stato rendicontato per la somma di 609mila euro
e la seconda per 750mila euro. La progettualità della seconda fase è
ancora in corso e i servizi competenti in materia di immigrazione hanno
ritenuto assolutamente auspicabile dare continuità ai servizi in essere,
visti i bisogni di assistenza e accoglienza alla popolazione immigrata
sempre più emergenti sul territorio.
Per queste ragioni il Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà
civili e l’Immigrazione ha chiesto al Comune di Latina una formale
adesione alla nuova progettualità. La proposta è stata ritenuta
assolutamente in linea con gli obiettivi dell’amministrazione.
“Siamo pienamente impegnati – ha dichiarato l’assessore ai Servizi
Sociali Michele Nasso – nell’adesione al progetto con azioni di impegno
civico, pronta assistenza e inclusione abitativa. I risultati ottenuti
gli scorsi anni in ambito di accoglienza e assistenza hanno reso un atto
dovuto, da parte del Comune, l’adesione formale alla fase 3 del
progetto. Riteniamo che tali iniziative siano fondamentali per creare
una comunità inclusiva e solidale dove ciascun individuo ha la
possibilità di partecipare attivamente e ricevere il supporto
necessario”.