“Parità di genere: perché la certificazione?”, questo il tema al centro del dibattito nel corso del seminario tenutosi nei giorni scorsi presso la sede frusinate della Camera di Commercio Frosinone Latina. Un evento organizzato dall’Azienda Speciale Informare, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento per la Pari Opportunità – Italiadomani e Unioncamere.

Il Sistema di certificazione della parità di genere rientra nella Missione 5, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione” del PNRR (Investimento 1.3), che mira a promuovere una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro, per migliorare la coesione sociale e territoriale e per la crescita economica del Paese. Un Sistema volto ad incentivare le imprese nell’adozione di policy adeguate a ridurre il gender gap ed il gender pay gap.

A fare gli onori di casa il Presidente di SiCamera e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora: “Quella che oggi presentiamo è un’azione promossa e voluta dall’intero sistema camerale Un’azione che è stata messa in campo perché le evidenze dimostrano l’urgenza di intervenire per cambiare passo. I recenti dati pubblicati dai principali osservatori socio-economici (Banca d’Italia, Istat, Open polis) riportano l’attenzione sulla disparità salariale, sul gap di partecipazione delle donne alla vita politica, sulla bassa presenza delle donne nel mercato del lavoro. Riconoscere il giusto ruolo economico e sociale alle donne è un fattore chiave per la crescita del nostro Paese: l’Istituto Europeo per la Parità di Genere (EIGE) stima che una maggiore uguaglianza di genere per l’Italia può portare ad un incremento di circa il 12% del PIL entro il 2050. Il percorso per l’equità di genere impone di affrontare un cambiamento, prima di tutto culturale, di cui abbiamo bisogno per superare i ritardi rispetto ai nostri competitor. Non a caso, l’Italia si colloca al 79° posto (su 146 Paesi) nella graduatoria riferita al divario di genere che annualmente pubblica il World Economic Forum (Global Gender Gap 2023 -pubblicato il 20 giugno scorso) e ha perso 13 posizioni rispetto all’anno precedente. Lo stesso studio segnala che, al ritmo attuale, la parità di genere nel mondo sarà raggiunta non prima del 2154: ci vorranno 131 anni. Appare evidente, dunque, che il tema della parità di genere sia una sfida che dobbiamo affrontare insieme sin da subito per far crescere il nostro Paese e i nostri territori”.

Ad approfondire il tema della certificazione e della promozione della parità di genere, Gianluca Puliga, Dirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità: “Siamo davanti ad una necessaria riforma culturale del nostro Paese. L’idea della certificazione della parità di genere nasce ancor prima dell’avvio del Pnrr ma grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza siamo riusciti ad attivarla rendendola concreta. Parliamo di una certificazione che mira a ridurre il divario di genere in tutte quelle aree maggiormente a rischio sul mercato del lavoro. Si è deciso di introdurre questo sistema su base volontaria e non obbligatoria, mirando ad incentivare le imprese ad adottare policy per ridurre il divario di genere con un rilevante sistema di agevolazioni e contributi”.