
Nel ventesimo anniversario della morte di Bruno Semenzato, il segretario del gruppo politico Litorale e Sviluppo Fondano Vittorio Iacovacci ha presentato formale richiesta agli uffici del comune di Fondi per intitolargli un parco pubblico nella frazione del Salto di Fondi dove l’amato e stimato concittadino ha vissuto fino alla sua prematura scomparsa avvenuta all’età di 54 anni.
“Come indicato nella nota protocollata – si legge – Bruno Semenzato, oltre ad essere stato consigliere di lungo corso, assessore, amministratore e discendente dei pionieri del Salto, è stato promotore di molte opere nella frazione costiera tra cui la realizzazione della chiesa di San Pio X e Regalità di Maria S.S.
La proposta, sostenuta e condivisa dal capogruppo Giulio Cesare di Manno, dal consigliere Franco Carnevale, dall’assessore Sonia Notarberardino e da tutti i membri della lista civica, è stata fortemente apprezzata dal sindaco di Fondi Beniamino Maschietto che, oltre ad essere amico fraterno di Bruno Semenzato, è stato con lui tra i fondatori della lista civica Litorale Fondano nel lontano 1993″.
“Oltre alle numerose opere realizzate che ancora tengono viva la memoria del compianto cittadino – si legge nella nota protocollata in Comune – ciò che rimane di Bruno Semenzato è il suo grande spirito di collaborazione, di fare squadra, di essere amico di tutti compreso di chi la pensava diversamente, che si trattasse di politica o di fede. La sua vita è stata un esempio di solidarietà ma anche di come, con la semplicità e la genuinità, sia possibile costruire amicizie eterne e legami che travalicano i confini spazio temporali. Non meno importanti i suoi insegnamenti come uomo politico. Basti pensare che fu un precursore dell’assessorato al Turismo e che fu tra i promotori del gemellaggio con la cittadina tedesca di Dachau”.
“La richiesta – conclude Vittorio Iacovacci – riguarda, in particolare, l’intitolazione del parco ubicato tra via Maria Anna Maschietto e la scuola Salto Covino: un’area verde che Bruno amava particolarmente, che ad oggi non ha un nome e che ci auguriamo possa rifiorire e divenire il luogo di incontro per le famiglie della contrada”.