
Arrestato dai carabinieri a Terracina un 61enne calabrese per detenzione abusiva e alterazione di arma comune da sparo. Il fatto è avvenuto venerdì 27 gennaio scorso quando l’uomo – nella mattinata – ha chiamato il 112 manifestando intenti suicidi con l’uso di un fucile. L’operatore della centrale operativa della compagnia di Terracina ha avviato con lui una comunicazione telefonica con l’intento di dissuaderlo e poi ha attivato il militare specializzato “negoziatore” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, che ha proseguito i contatti telefonici con l’uomo, in attesa che giungessero sul posto due equipaggi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Terracina. Minuti concitati durante i quali, approfittando della minore attenzione dell’uomo dovuta alla conversazione telefonica con il negoziatore, i militari sono riusciti ad entrare in casa e bloccarlo prima che potesse imbracciare l’arma che è stata trovata sul letto: un fucile a canne mozze, con matricola parzialmente abrasa, caricato con due cartucce a pallettoni. In casa, sono state rinvenute altre 7 cartucce dello stesso calibro. Dopo avergli prestato le cure del caso, l’uomo è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura di Latina, con cui i militari hanno agito in stretta intesa, in attesa del
provvedimento di convalida, è stato collocato agli arresti domiciliari in una cittadina di altra provincia limitrofa a quella di Latina. L’intervento che ha portato all’arresto, ma soprattutto al salvataggio di una vita umana, è stato il frutto di una brillante opera di sinergia tra tutti i militari che ne hanno preso parte.