Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Giancarlo Carapellotti, presidente “Associazione Familiari e Vittime della Strada” per la nomina di Massimo Amodio come nuovo presidente della Fondazione Roffredo Caetani.
“Intendo porgere i migliori auguri di buon lavoro al dott. Massimo Amodio nuovo presidente della Fondazione Roffredo Caetani. I migliori auspici per un’attenta gestione di un patrimonio universalmente decantato come il Giardino di Ninfa affinché torni agli antichi splendori dopo una gestione (la precedente…) piuttosto infelice e deleteria per i fini e la sacralità per cui i Caetani (soprattutto Ada e Lelia) hanno profuso impegno ed energie. L’augurio principale è che Amodio si confermi valido tutore e padre accorto di un Giardino dove è fondamentale la cura per l’ecosistema. La speranza, e non soltanto del sottoscritto, è che l’amore per la storia e la cultura di Ninfa avranno la meglio su “iniziative barbariche” come inutili e distruttivi concerti all’interno del Giardino stesso. Al di là del valore dei musicisti, ritengo inopportuno questa deflagrazione musicale che di certo non favorisce la quiete di cui necessitano la fauna e l’ecosistema generale. Tra l’altro “il rumore assordante” non rientra nella tradizione dei Caetani in un luogo dove il silenzio e il rispetto per l’ambiente hanno la precedenza assoluta su estemporanee iniziative. Parlare di tradizione dei concerti a Ninfa è come dire che la “corsa dei go-kart” è “tradizione” per le vie di Sermoneta. Ci vogliono amore e rispetto per curare un bene che tutto il mondo ci invidia. Esprimo ancora felicitazioni per la nomina sperando, comunque che l’ex presidente Tommaso Agnoni risolva al meglio le questioni giudiziarie che, dopo la condanna a due anni e sei mesi per duplice omicidio colposo per il crollo dei ponteggi al cimitero di Prossedi dove persero la vita due operai, lo vedono interessato da un ricorso in Appello. Ma è pur vero che in caso di conferma della condanna dovrà accomodarsi alla porta e togliere il disturbo come i veri gentiluomini sanno fare. A parte questa dovuta precisazione per chi non ne è al corrente, rinnovo i miei auguri al dott. Massimo Amodio in attesa di avere il piacere di incontrarlo di persona”. Giancarlo Carapellotti