Non aveva accettato quella decisione di campo, anzi non appena aveva visto l’arbitro sventolare il cartellino rosso al figlio aveva perso la testa, entrando sul terreno di gioco e aggredendo l’arbitro. Per questo il Questore di Latina nelle scorse ore ha emesso il Daspo per la validità di un anno nei confronti di un uomo residente in un comune lepino della provincia di Latina, su proposta del Comando Carabinieri. I militari erano intervenuti sul campo sportivo a seguito della chiamata proprio del direttore di gara. L’episodio risale allo scorso giungo ed è accaduto durante una partita di calcio a 5. Durante la gara tra due formazioni di futsal della provincia, il clima fuori dal campo si è improvvisamente acceso. E come già detto a scatenare l’atteggiamento violento dell’uomo è stata la decisione dell’arbitro di estrarre il cartellino rosso nei confronti del figlio. Sono volati calci e pugni mentre il giudice di gara provava a divincolarsi dal suo aggressore. Neanche l’intervento dei giocatori in campo e degli altri presenti ha placato le ire dell’uomo. L’arbitro è riuscito ad uscire dal campo e a rifugiarsi nella sua vettura dove ha chiamato le Forze dell’ordine. In attesa dell’arrivo dei carabinieri ci sono stati altri minuti di alta tensione. L’uomo infatti ha raggiunto il direttore di gara all’esterno dell’auto minacciandolo di morte. Portato via dai Carabinieri, l’arbitro ha potuto arbitrare l’incontro successivo ma solo seduto su una sedia a seguito dei colpi ricevuti. Per tali fatti il pdre-tifoso è indagato in stato di libertà dalla Procura della Repubblica. Nel frattempo è stata irrorato il provvedimento di Divieto di Accedere a Manifestazioni Sportive (comunemente chiamato Daspo) ai sensi dell’art. 6 della Legge 401/1989.
